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di Marion Vernoux, con Jean Pierre Léaud, Bernadette Lafont, Bulle Ogier, Lio
(Francia, 1994)
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Se gli USA hanno Thelma e Louise, in Europa abbiamo Bernadette (Lafont), Bulle (Ogier), Lio ed il sempre deliziosamente tentennante Jean-Pierre Léaud. Quattro donne che non dovevano incontrarsi: e che invece la loro destabilizzazione affettiva, la loro (più o meno relativa) rivolta conduce ad intrecciarsi. C'è molta energia, molta organizzazione (ma mai pedante, semmai un attimo suggerita troppo a lungo) nel film della Vernoux: e le attrici (tutta una memoria di cinema francese da sfruttare ma anche da smontare, operazione che riesce benissimo) fanno faville, togliendo ogni sospetto di intellettualismo ad una struttura anche preziosa. Qualcuno parla di un HUSBAND al femminile: quale migliore complimento di quello di riferirsi alla divina facilità di Cassavetes? Certo è che la Vernoux lascia meno andare gli attori, li costringe maggiormente in uno script preparato e seducente. Come per la forma: lavora chimicamente la pellicola, saturando i colori, aggiungendone la grana, come in quei superotto che distribuivano intimità a verità al popolo dei cineasti in potenza. Il pubblico di Locarno ha delirato come poche altre volte.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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